Care colleghe, cari colleghi,
quando, dopo ben 15 anni di presidenza “Norelli” mi fu proposta, e di conseguenza ne assunsi il ruolo, la Presidenza del Progetto, non Vi nascondo provai una certa ansia pensando ad una eredità difficile a fronte della personalità culturale e scientifica del Professor Norelli e del segno fondamentale lasciato dal “Maestro”.
Pensai allora di creare, dal punto di vista essenzialmente organizzativo, una discontinuità; l’intenzione era ed è quella di modernizzare l’associazione, renderla più adatta alle necessità, frenetiche, digitali, “veloci” dell’oggi.
Ho quindi chiesto ai miei consiglieri, che con me hanno accettato ed intrapreso questa nuova sfida, di spendersi in questa direzione.
Direi che i primi risultati, dopo i convegni del 2022/23 (Milano, Firenze e di nuovo Firenze con Gisi/Gisdap) sono più che lusinghieri non solo per massiva partecipazione di pubblico ma anche per il dimostrato interesse ed i conseguenti elogi ricevuti.
Siamo in una fase molto positiva, stiamo capitalizzando il lavoro che il gruppo tutto ha svolto nel tempo, una storia di collaborazione che dura ormai da quasi trent’anni e che vede protagonisti non solo i leaders ma anche i tanti colleghi che esercitano la materia sia come operatori sul campo che come speakers.
Ed in questo senso mi sto rivolgendo a Voi che leggete, uno per uno, per ringraziarvi e con Voi sottolineare il successo di un percorso culturale di crescita e di affermazione che ci ha portato a riconoscimenti solo qualche tempo fa insperati.
Sia nell’ambito universitario che nell’ambito della libera professione (con l’affermazione ormai definitiva del ruolo dell’odontologo forense) abbiamo fatto passi avanti, direi da gigante.
Quella collaborazione nata per esigenza di crescita scientifica e professionale tra il mondo della libera professione e l’accademia medico-legale, che all’epoca difesi strenuamente come progetto, di fronte ad uno scetticismo diffuso nell’ambito del comparto della libera professione, non solo si è rivelata funzionante e vincente, ma nel tempo ha dato vita ad un “contenitore” culturale specifico, un serbatoio di amicizie e fratellanza tra colleghi e questo permettetemi è per noi un vanto ed una grande soddisfazione morale e materiale.
E’ diffuso oggi l’affermare che “bisogna fare gruppo” ma sembra a chi ascolta di sentire spesso un richiamo generico alla semplice persecuzione di un obiettivo comune; il nostro è un caso diverso: stiamo insieme per passione, per affetto, per cultura, stiamo insieme ormai per consuetudine, per piacere, perché ci piace riconoscerci tra noi e riconoscere il nostro valore specifico di professionista dell’odontologia forense.
Abbiamo creato, come dicevo, un nuovo Consiglio Direttivo (un plauso speciale a Massimo Manchisi e Giorgio Oliva per un plus costante di impegno operativo), un Comitato Scientifico di tutto rispetto ed elevata qualità culturale, guidato da Vilma Pinchi, abbiamo rapporti preferenziali con i Ministeri di nostro riferimento specifico (Salute, Giustizia), con la Commissione Nazionale Odontoiatri e con il Suo Presidente, attento e molto presente per noi, Raffaele Iandolo, contiamo su una collaborazione fattiva e costante con A.N.D.I., grazie al Presidente Carlo Ghirlanda ma, permettetemi di sottolinearlo, grazie anche al braccio operativo di Oris Broker ed all’impegno a nostro sostegno del suo Presidente e amico fraterno Paolo Coprivez.
Nella realizzazione dei convegni badiamo, oltre al centrale obiettivo scientifico-culturale anche agli aspetti di contorno conviviali: il prossimo, in ottobre a Padova, come avete letto, prevede varie attività correlate; in ogni sede convegnistica sfruttiamo i colleghi “locali” e nel caso di Padova i colleghi padovani si sono dati davvero molto da fare con un’offerta variegata e di livello culturale elevato.
Per l’anno 2024, oltre ad una candidatura per la nostra sponsorizzazione culturale di un convegno abruzzese, è in ipotesi una collaborazione/studio, tramite il Ministero di Grazia e Giustizia, del mondo carcerario.
Si pensa ad un tema dedicato alla condizione odontoiatrica nelle carceri ed alle conseguenze di carattere odontologico forense.
L’ipotesi è un’attività sinergica tra Master UniFI, diretto dalla Professoressa Pinchi e l’associazione Progetto Odontologia Forense.
Si programmerebbero in batteria delle tesi di ricerca su diverse, per sede, condizioni carcerarie, sempre nel 2024 organizzeremmo almeno un convegno Pro.O.F. in un carcere su indicazione del Ministero stesso (allo stato si ipotizza Bollate, MI), a seguito si vorrebbe produrre una pubblicazione finalizzata a raccogliere i risultati complessivi delle ricerche.
Il progetto sarà coordinato da Marco De Berardinis (nostro socio e Presidente CAO Padova) e da me personalmente.
Insomma, tanto lavoro, tante idee, tanti contributi, un solo unico obiettivo, la crescita dell’odontologia forense, il miglioramento delle competenze di chi nell’ambito odontologico forense lavora, l’arricchimento culturale globale ed il miglioramento delle sinergie con le altre componenti del mondo della sanità e della giustizia.
Ogni contributo in questa direzione da ognuno degli scritti all’Associazione è non solo gradito ma utile e prezioso.
Sono attesi quindi suggerimenti, idee, proposte ed infine candidature per sedi congressuali future. Un risultato inedito e ai più recentissimo (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 10 agosto) è quello sotto allegato. Ho riportato un estratto dell’incipit del documento e della parte specifica che riguarda le competenze di ambito odontoiatrico.
A nome del consiglio dell’Associazione, del Comitato scientifico ed a nome mio personale un caro saluto a tutti i soci e colleghi/e.
Il Presidente del Progetto Odontologia forense
Marco L. Scarpelli